Anche oggi Gaia Pernarella, durante la discussione in aula consiliare alla regione sul piano regionale dei rifiuti, ha incalzato l'assessore regionale (che continua ovviamente a non rispondere) se gli impianti di compostaggio, biogas, biometano rientrino o pure no nella normativa e nel controllo del territorio.
La stranezza che ha fatto rilevare la Pernarella è che per alcuni impianti (forse la maggioranza regionale fa differenza tra i vari impianti?) se ne parla e si approvano mozioni ed emendamenti. Quando invece si vuole proteggere il territorio dalla bulimia di impianti e di volumi (di conseguenza di impatto ambientale pesante) e di dare strumenti per la tutela questo non è ammesso. La schizofrenia sugli impianti e sulla finta tutela dei territori è stata evidenziata più volte sia dalla Pernarella che da Cacciatore. E' stato anche inutile far notare, per l'ennesima volta, che il recupero energetico (quindi biogas, biomasse e biometano) è al penultimo posto delle opzioni, quindi la soluzione peggiore dopo la discarica. Così come sono stati ricordati i terribili effetti nell'agricoltura degli scarichi del digestato e compost fuori specifica. Il muro della maggioranza non sente ragioni... si preparano altri disastri agricoli e ambientali?
Grasso parlando della situazione delle eco mafie di Legambiente parlava dei rischi che possono derivare dal compost da una cosa secondaria come il compost si può arrivare ad un disastro ambientale. “i rifiuti tossici e nocivi vengono celati anche nelle aziende agricole dove viene utilizzato il compost.. l’uso di tale sostanza agevola occultamento in seno alla stessa azienda agricola sostanze nocive. Come vigilare? Davide Corbella Procura Busto Arsizio “è necessaria una sinergia tra gli organi di controllo nazionale, le forze dell’ordine dello stato e quelli locali, le polizie locali, l’Arpa. I risultati migliori avvengono quando c’è sinergia tra professionalità investigative e professionalità tecniche. L’esempio che lei citava del compost è un esempio significativo che dimostra come anche attività di per sé nobili, come il compost se è ben fatto consente di riutilizzare rifiuti a fin di bene, per fertilizzare concimare i terreni qualora questo non avviene secondo norme della buona tecnica si rischia di avvelenare i terreni e i cibi di cui ci cibiamo e casi di questo tipo sono stati accertati anche nel nostro territorio. Sabrina Freda assessore ambiente emilia romagna sostanzialmente le attività della criminalità organizzata dei matrice criminale c’è quando l’amministrazione non riesce a controllare tutta la filiera tutto il processo e quando questa mancanza di controllo favorisce le aziende locali verso queste azioni criminali. Noi controlliamo la produzione dei fanghi e il terreno prima e dopo lo smaltimento. Questo è quanto risulta da apposito documentario
http://www.rainews24.it/it/vid eo.php?id=27828.
Gaia Pernarella M5S "la questione di Colleferro specchietto delle allodole? è un bluff? porre mille domande a chi la questione dei rifiuti l'ha seguita. Dismissione di un inceneritore per produrre CSS e alimentare altri inceneritori? potremmo tornare ad altra impiantistica? sempre inceneritore... la dovete smettere di prendere in giro i cittadini" intanto con i soldi pubblici paghiamo discarica e altri siti per rifiuti.Una tecnologia senza riscontri tecnologici da nessuna parte. Ridimensianate le aspettative su quell'impianto che crea tanto imbarazzo
dopo l'inchiesta campi fumanti, con sequestri di impianti e terreni da Pontinia ad altre parti del Lazio, da parte della DDA di Roma, altri dubbi sulla qualità delle colture... non basta la premiazione con la spiga verde?
Gaia Pernarella: "non solo impianti autorizzati a produzione di compost, anche centri di stoccaggio, cercano di convincere agricoltori che il compost da loro prodotto è di qualità. Riteniamo non ci sia certezza e sicurezza e vorremmo che la regione si prenda la responsabilità, anche con analisi da parte di Arpa. Oggi non siamo assolutamente tranquilli della qualità del compost oggi destinato ai nostri campi.
Gaia Pernarella (M5S) e Cacciatore evidenziano le contraddizioni continue della maggioranza in regione Lazio con gli impianti che trattano l'umido entrano ed escono dal piano regionale dei rifiuti. Quando fa comodo a certi impianti, guarda caso biometano, biogas, biomasse è tutto ammesso e si finanziano... quando si vogliono limitare non se ne può parlare.. L'assessore regionale continua a non rispondere alle domande di Gaia Pernarella se gli impianti di compostaggio, biogas, biometano rientrino o pure no nella normativa e nel controllo del territorio
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